giovedì 28 marzo 2013

@9 PoeticaMente: Folli celebrazioni



  Vogliamo, in genere, un senso compiuto che offra stabilità e che conferisca al divenire uno scopo che sia in linea con la causa, sebbene ciò che appare si manifesta in modi che il nostro linguaggio lo appelli come indefinito. La varietà e l'imprevedibilità costituiscono concetti che tentano di imbrigliare ciò che non vediamo e non intendiamo.

Immaginiamo solitamente una ricetta, un credo e una formula che sia da bastione  all'infinito apparire e al timore della sua assenza. Abbiamo un'angoscia sublime verso il divenire e un tremore paralizzante verso il sospetto di cadere per sempre nel niente.

Tutto in regola, sia nel tempo, sia nella relazione che va dalla genesi alla fine. Nascita e morte del soggetto e del verbo, dell'anima e del corpo, invitano a considerarci in finte scissioni con una fede, agnostica, scientifica, religiosa che ci ricomporrà in modo senziente oppure in un indistinto apparire cui noi saremo senza dire e pensare e ricordare.


 
Immagine presa da QUI

 
E il silenzio dovuto al terrore, spinge la fantasia a elaborare altri linguaggi che non siano così meccanici nel credere che da una causa (genesi) si arrivi incontrovertibilmente all'effetto (dissoluzione). E vogliamo altre parole, altre sequenze e suggestioni. Altre forme di patire che non siano la razionalità della paura. Una follia che nel gioco, moltiplichi altre strade del divenire, per ulteriori sponde dell'esistenza.

Vogliamo la follia che tradotta anche in due note, regali la fede di moltiplicare differenti sonorità in un infinito comporre che renda sospeso il silenzio del nulla.

Per ascoltare "La Follia" Di Arcangelo Corelli, premere QUI
 
Ricordo che  il mio libro di poesie con immagini "Sogni sospesi" lo puoi trovare   QUI.

martedì 26 marzo 2013

#13 Contaminazioni: Passacaglia: Il presente e il passato


Nella curiosa e lieta familiarità che talvolta appare nel camminare in territori sconosciuti, subito dopo il primo respiro solitario, rifluisce il passato che si fa dinanzi e ci accompagna nel sentiero. La folla degli eventi possibili e accaduti dispiegano ventagli di emozioni, come questa Passacaglia dalla Suite n. 7 di George Friedric Haendel che offre arie in progressione, con sequenze di note ripetute in modo analogo all'arte della fuga di Johann Sebastian Bach. Infatti, abbiamo già un'idea di dove andrà la cellula musicale ripetendosi in toni di poco diversi.

Nell'ascolto e nel contemporaneo ricordo del motivo precedente, vibra in noi dolcezza e nostalgia. Le note si aprono nella rincorsa degli archi come lacrime che scendono sui sorrisi pizzicati dell'arpa. Ogni motivo non si chiude, perché ricomincia come un passo dopo l'altro in un ritmo cadenzato di un sentiero sempre più largo in una progressione indefinita verso noi stessi. E infatti l'arpa raccoglie tutti gli spicchi dei suoni precedenti.

Come una fontana che raccoglie i flussi, così, appena finito il getto d'acqua, questo s'adagia e s'appresta a ripartire con una cascata di note raccolte nei violini e pronti a gettarsi in toni più alti.

Come l'arpa è pronta a ricevere il nuovo annuncio, dopo una breve sospensione, così noi in seguito, attoniti per la meraviglia, ricominciamo il cammino accompagnati da nuovi riflessi di quello che siamo stati.

 
Georg Friedrich Händel ritratto da Thomas Hudson nel 1749.
immagine presa da qui
 
Per ascoltare la Passacaglia dalla Suite n. 7 di George Frieric Haendel premere QUI
 

giovedì 21 marzo 2013

#12 Contaminazioni: La sorellanza e la fratellanza: Sly and Family Stone




 The sisterhood and brotherhood as: Sly And Family Stone.
  La sororité et de fraternité que: Sly Stone et Famille.

Questo gruppo che parte alla fine degli anni sessanta, oggi è considerato come una band musicale soul variopinta. Eppure tanti gruppi, a loro si sono ispirati. Loro hanno aperto una porta, dove, ancora oggi, i musicisti attingono. Freddy, il fratello di Sly, suonava la chitarra. Larry Graham suonava il basso. Cinthya Robinson e Jerry Martini suonavano rispettivamente la tromba e il sassofono. Un bianco e una nera che suonavano assieme sopra il palco. E Greeg Enrico alla batteria: un ispanico. Questo gruppo suonava come se fossero un'unica persona. Il gruppo non attraversava i confini razziali: li cancellava. LE DONNE SUONAVANO STRUMENTI. GLI UOMINI CANTAVANO E LO SHOW ERA MANDATO AVANTI DA UN NERO. In Europa, ancora oggi noi tutti ci dobbiamo arrivare. Ed ecco a voi “Stand” che parla del colore della pelle, dell'odio e dell'amore. Signori questo è il nostro futuro.

This group, which starts at the end of the sixties, is now regarded as a band colorful soul. Yet many groups, they were inspired. They have opened a door, where, even today, the musicians draw. Freddy's brother Sly, played the guitar. Larry Graham played bass. Cinthya Robinson and Jerry Martini respectively played the trumpet and saxophone. A white and a black playing together on the stage. And Greeg Henry on drums: a Hispanic. This group sounded as if they were one person. The group crossed racial boundaries: they erased. WOMEN played instruments. SUNG MEN AND THE SHOW WAS SENT NEXT TO A BLACK. In Europe, we all still have to go. And here "Stand" that talks about the color of their skin, hatred and love. Gentlemen, this is our future.

Ce groupe, qui commence à la fin des années soixante, est aujourd'hui considérée comme une âme bande colorée. Pourtant, de nombreux groupes, ils se sont inspirés. Ils ont ouvert une porte, où, aujourd'hui encore, les musiciens dessiner. Frère Freddy Sly, jouait de la guitare. Larry Graham joue de la basse. Cinthya Robinson et Jerry Martini respectivement joué de la trompette et le saxophone. Un blanc et un noir à jouer ensemble sur scène. Et Greeg Henry à la batterie: un hispanique. Ce groupe sonne comme si elles étaient une seule personne. Le groupe a traversé les frontières raciales: elles effacées. Les femmes ont joué des instruments. Sung Men et le spectacle était ENVOYÉ à côté d'un noir. En Europe, nous avons tous encore à parcourir. Et ici, "Stand" qui parle de la couleur de leur peau, de la haine et de l'amour. Messieurs, ceci est notre avenir.

Immagine presa da qui 

Per ascoltare "Stand" premi qui


Ricordo che  il mio libro di poesie con immagini "Sogni sospesi" lo puoi trovare   QUI.



martedì 19 marzo 2013

@8 PoeticaMente: Amico ritrovato

Benritornato.

Ciao,
eccomi qui assieme ad un amico.
Una persona a tutti familiare e così di casa che sovente sembra sia trasparente e scontata. Ogni tanto gli eventi del mondo la richiamano presso le stanze del nostro vivere dato per scontato e talvolta isolato. Per quanti sforzi si compiano per comprendere il suo segreto, il risultato è sempre quello di un calmo e tiepido sorriso. Risulta simpatico a osservanti di tutte le religioni. L'ateo ogni tanto lo chiama per alcune camminate nei sentieri dell'introspezione. L'agnostico lo accoglie ogni volta nelle soste gradevoli o forzate in ogni momento del ciclo del Sole.

In più, riesce ad accordare vedute quasi inconciliabili per usi e costumi. Forse il suo segreto risiede nel pregare in modo universale senza pretesa di risposte, lasciando libero ognuno di individuarle come meglio crede.

Sì!

La preghiera è comune ai laici e ai credenti antichi e moderni; anche quelli che adorano il caso e la tecnica. Ancora prima di Zeus e delle religioni “animistiche”. Esistono preghiere che mortificano il richiedente, altre lo incatenano, alcune lo sublimano. Eppure il nostro amico sembra che non tenga le mani chiuse: come se ognuno sia la risposta a ciò che chiede.

E ogni elemento che già è qui è coinvolto nel suo richiamo: dall'acqua, al Sole, passando per la Terra.

Ben ritrovato Francesco !

Francesco D'Assisi e lo Frate Sole. Immagine presa da QUI 


giovedì 14 marzo 2013

@7 PoeticaMente: A Teresa Mattei: il fuoco vivo


A Teresa Mattei: il fuoco vivo.  

Ritorno, eccitato per rivedermi.
I lacci ridono dell'attore arrivato
avente volti sedimentati dal tempo.
Il venuto parla, ma l'altro è muto.

La partenza è vicina e la maschera
dispera d'abbracciare il vecchio legame,
ma la risposta è per quella passata.
Il dolore muta ironia in risentimento.

Il viaggio accumula ricordi morenti.
che si rimodellano per il nuovo incontro,
e nuovi strappi riaprono antiche ferite.

Dure aperture la rendono malleabile.
La forza aumenta, man mano che scarnisce.
Il fuoco interno la tocca e lei rinasce.


Immagine presa QUI
  
Teresa Mattei, detta Teresita (Genova, 1º febbraio 1921 – Lari, 12 marzo 2013), è stata una partigiana e politica italiana.
Combattente nella formazione garibaldina Fronte della Gioventù (con la qualifica di Comandante di Compagnia), fu la più giovane eletta all'Assemblea Costituente, dove assunse l'incarico di segretaria nell'Ufficio di Presidenza dell'Assemblea Costituente. Dirigente nazionale dell'Unione Donne Italiane, è stata l'inventrice dell'uso della mimosa per l'otto marzo. L'idea le venne quando seppe che Luigi Longo intendeva regalare alle donne per quel giorno delle violette; Mattei intervenne suggerendo un fiore più povero e diffuso nelle campagne.