Rachmaninov - Danze
Sinfoniche - Op. 45 - 1/5
Le danze
sinfoniche di Rachmaninoff possono essere musicate anche con un pianoforte.
Hanno una struttura che per le nostre orecchie, possono essere intese in modo
astratto, immaginando toni e timbri nella percussione (cuore), nel fiato
(polmone) e nel tasto (scheletro).
E proprio
perché mantengono una distanza dalla parola, dallo specifico rumore di fondo di
uno strumento, noi, come nell'atto del poetare, attraverso il linguaggio, il
nostro corpo e le reciproche sensazioni che elaboriamo in emozioni, possiamo
rendere carne e sangue il tutto, in un sentire comune.
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Immagine presa da QUI |
E si danzi
allora tra questi schemi.
E si parta
dalla prima danza: Non allegro: l'inciso discendente di tre note, che
costituisce la base del movimento, si fa strada nel pianissimo dei violini, e
poi si afferma con aggressività ritmica. Il suono dell'oboe porta verso la
transizione della sezione centrale; il sassofono contralto enuncia il male
d'animo; la melodia verrà poi ripresa dagli archi, prima del ritorno alla
iniziale sezione che abbiamo chiamato di dinamismo ritmico; e il movimento si
spegne come era iniziato.
Svegliamoci
sentendo le tre note, il nostro corpo si riassoda e nuota nel gorgo nero che
gira su stesso su un avvitamento senza fulcro.
L'urlo è
il passaggio al sassofono.
Il
tormentoso sospiro richiama gli archi che, come ali di cristallo, si diramano
in strutture polimorfiche. E si ricomincia aspettando il movimento successivo,
incatenati nel ritmo finale per non disperdere la memoria dell'immagine di sé.
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