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Immagine presa QUI |
L’immagine iniziale di
Lui (Joahnnes Brahms), mi fu regalata dalla sorella illuminando così un ombroso
giorno di primavera.
E che regalo
l’alternanza di luce e nuvola fuori e nel movimento con lo sviluppo alternato
di due tematiche decisamente contrastanti. Il primo tema, molto cantabile e
malinconico, riporta ad un’atmosfera di dolente nostalgia già allora assieme
alla sorella per eventi mai accaduti e di Lui evocati. Come un inquieto palpito
lungo un secolo. E a questo si contrappone il secondo tema, introdotto dai
fiati, caratterizzato da una linea ritmica intensa e riportando l’arcobaleno
emotivo come la pioggia presaga dell’estate (4 minuti e 10 secondi.) – e lo
struggimento degli archi nel 4 minuto e 40 secondi.
In questa sonata per la
prima volta non è richiesta la ripetizione dell'esposizione dei temi, che sono
due: il primo, disegnato in apertura dalle due sezioni dei violini, il secondo
da violoncelli e corni ed è caratterizzato dall'ampio intervallo di settima.
L'assenza di una seconda esposizione getta una luce particolare sulle relazioni
tra i diversi momenti del movimento, nel quale tra le varie elaborazioni alle quali
è sottoposto il primo tema c'è quella che compare nella ripresa a opera dei
fiati, che sembrano volerlo trasformare in un corale dal quale però il tema si
divincola ben presto per tornare alla sua vera natura melodica.
Che paradosso, il
compositore da camera degli inizi, delicato con i fiati, utilizza un’imponente
orchestra e la fa seguire da archi che delicatamente ripropongono cellule
movitiche che fanno da loro traino. Come il silenzio dopo la pioggia, appena
interrotto dai sussurri dei raggi delle nubi diradate.
E io e l’immagine con me
e mia sorella di quel giorno dall’ottavo minuto, con tutta l’orchestra
stavolta, invitiamo ognuno che ne abbia voglia..
Per ascoltare l'allegro ma non troppo della IV sinfonia premere QUI
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