Jorge Rafael Videla Redondo (Mercedes, 2 agosto 1925 – Buenos Aires,
17 maggio 2013) è stato un militare argentino, che fu dittatore e presidente de
facto del suo paese tra il 1976 e 1981, nonché responsabile di crimini contro
l'umanità.
Il suo governo fu contrassegnato dalle
violazioni dei diritti umani e da contrasti frontalieri con il Cile che per
poco non sfociarono in una guerra. È stato condannato a due ergastoli e 50 anni
di carcere per crimini contro l'umanità, tra i quali l'assassinio e la tortura
di 30000 persone. Scontò la pena nel carcere Marcos Paz di Buenos Aires, fino
alla sua morte.
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Videla. Immagine presa QUI |
TU, Videla metti a dura prova la laica
pietà per i morti. Troppo facile inscriverti nella categoria dei tiranni o dei
dittatori sadici e abietti, o in quella degli esecutori freddi e inumani.
TU, le forze di repressione, gli apparati
finanziari e industriali assieme ad elementi del clero e della media alta
borghesia (come si diceva decenni fa) avete abilmente intrattenuto
rapporti commerciali e politici internazionali per mantenere il potere.
TU e i mezzi di riproduzione culturale ed
ideologica avete sfruttato il simulacro della guerra fredda tra Unione
Sovietica e Cina contro USA ed Europa, traslando scenari politici nell'America
del sud, per il semplice predominio. Infatti hai contribuito ad uccidere
comunisti, socialisti, cristiani, libertari, liberisti, atei, agnostici,
apolitici, anarchici, e persone che nemmeno sapevano dove fossero le due grandi
superpotenze.
Ma non hai soltanto incarcerato, represso
ed ucciso. Hai organizzato un efficiente e razionale sistema di soppressione
delle persone e della loro rispettiva biografia. Hai rubato i loro figli
piccoli e anche quelli che dovevano ancora nascere, aspettando che le madri in
carcere partorissero per poi ucciderle, senza che il figlio potesse toccarle.
Hai marchiato i nascituri con altre identità e li hai dati in adozione anche
alle famiglie dei carcerieri. Beffa nella beffa questo sistema utilizzato anche
da regimi dittatoriali del passato nazisti e comunisti come in Cambogia. Questo
per sottolineare quanto queste parole siano abusate.
TU non sei stato un capo carismatico o
emblema quasi sovrumano del male, come altri prima di te per i quali, in
particolare per quell'austriaco, provo fatica a scrivere anche il nome. Anzi
addirittura signorile e a modo nelle apparenze. Come al solito le biografie
informali vociferano di qualche vizio. Ma in ogni caso il tuo corpo, la tua
voce, la tua immagine non è eccezionale. Non si può neanche liquidarti come
genio del male e credere che sia stata tutta colpa tua, affinché un popolo
possa compiere un rito di sacrificio totemico del leader. Non si può neanche
considerarti mediocre, perché intelligente lo sei stato.
Ed è questo il punto: né inumano, né
sovrumano, né malato, né genio. E nemmeno semplice impiegato, perché di qualità
ne hai mostrate anche dopo la tua deposizione e tarda incarcerazione per tutti
questi ultimi trenta anni. Hai continuato, TE, e gli altri assieme a TE, a
celare, ad arrecare violenze indirette nel velare la verità e mantenere ancora
in sesto gli antichi apparati, seppur in forme diverse.
Ancora oggi la verità è violata. Non hai
fornito ammissioni, anzi hai narrato di aver agito secondo necessità ed ordine.
Nella norma. E senza mostrare una volgare ostinazione nella menzogna,
non hai spiegato, ma coerentemente agito in modo discreto. E ogni tanto
incipriandoti con la retorica per il bene del popolo argentino. Già: il popolo
argentino!
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Videla - Immagine presa QUI |
TU, Videla, sei un problema per noi
italiani, ancora di più che per le altre nazioni, perché alcune strutture
ancora oscure nel nostro paese ti hanno aiutato. Ma questo è un elemento minore
rispetto al dato di fatto che metà del popolo argentino negli anni '70 e '80
era ITALIANO. E tu sei presente anche da morto, perché tutto quello che avevi
intorno, è qui in Italia. Noi non abbiamo fatto i conti con la nostra storia,
avvolta in un apparente oblio che ci condiziona. Noi qui in Italia siamo
schiavi di schemi e parole di decenni fa. TU sei un NOSTRO problema che
continua.
TU non sei il male: lo hai accompagnato
con discrezione e con sufficienti capacità. Consapevolmente hai arrecato dolore
ogni giorno senza fermarti un secondo.
TU, anche da morto continui ad apparire
come un rispettabile mostro nella norma.
E per riprendere fiato
Ricordo che il mio libro di
poesie con immagini "Sogni sospesi" lo puoi trovare QUI.
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