Clara Schumann in questa
sonata per violino e piano, suonò con Jozsef Joachim: grande violinista e
collaboratore di Johannes Brahms che compose per lui i primi due quartetti e
alcuni passi di Wagner degli ultimi quarti; questo per dire la grandezza e la
stima che tutti avevano di questo portento. LEI, Clara, provò e intese
l'elaborazione del violino non più esclusivamente come strumento da solista, ma
anche nel tessuto compositivo con il pianoforte. Entrambi gli strumenti qui
dialogano alla pari.
E da qui il virtuosismo
scaturito dai due strumenti, assumendo un tono dimesso, dialogano in trame
sempre più fitte dove i concerti di violino e pianoforte si trasformano sempre
più in basi per eventuali concerti per orchestra e pianoforte e/o violino. Lo
stesso Brahms con Joachim impiegò quasi 14 anni per passare da un concerto per
pianoforte alla prima sinfonia.
E LEI, Clara, suonò le
sue opere al pianoforte e con Joachim al violino, alla pari e sperimentando un
mondo cui ancor oggi siamo immersi. In queste sue 3 Romanze per violino e
pianoforte op. 122, l'arco pizzicato del violino cammina di pari passo
con i timbri lenti del pianoforte, senza mai eccedere, affinché le variazioni
sempre più acute non debordassero nel virtuosismo elementare e vanitoso. E LEI
riusciva in questo anche assieme a Robert A. Schumann, suo marito, che la
ascoltava, provava e poi lui stesso ricomponeva.
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Clara Schumann. Immagine presa da QUI |
L’ascolto umile e la
condivisione generosa: le basi dell’eccellenza.
Per ascoltare le 3
romanze per pianoforte e violino op. 122 premi qui
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