Da
"Niente di nuovo sul fronte occidentale". E. M. Remarque
“[..]
Egli cadde
nell'ottobre 1918, in una giornata così calma e silenziosa su tutto il fronte,
che il bollettino del Comando Supremo si limitava a queste parole: "Niente
di nuovo sul fronte occidentale".
Era caduto con la testa avanti e giaceva
sulla terra, come se dormisse. Quando lo voltarono si vide che non doveva aver
sofferto a lungo: il suo volto aveva un'espressione così serena, quasi che
fosse contento di finire così […]’
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Sentitela, (sinfonia di Robert Alexander Schumann) vivetela
mentre riacquista l'umanità questo soldato mentre uccide se stesso (il nemico )
guardandolo per la prima volta negli occhi. E sa che muore anche lui.
Dal 23-simo minuto quando lui sta per sparare e cerca di
raggiungerlo; dopo quando lo vede cadere. E capisce troppo tardi. Sentite il
suono degli archi. Sente l'umanità dentro sè, ma proprio nel momento in cui la
toglie al suo simile. L'assurdo: la guerra, l'omicidio. Se uno si immedesima in
questo, veramente: sviene perché sente l'orrore. E non viene da piangere. No
troppo facile. Sentite dal 23: 17 secondo come giocano fiati e archi e al 23:50
ECCO LUI LO SENTE LO SENTE DENTRO IL CUORE. ARRIVA IL FIATO DI CHI HA UCCISO
NEL SUO CUORE. e LO SENTE.. Dopo averlo sentito si più piangere. Sì. Dopo si può
per tutti i morti.
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Robert Schumann - immagine presa da QUI |
Per ascoltare la
sinfonia n. 4 di Schumann premere QUI
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