Patti nella sua canzone
“Gloria” offre un messaggio laico di condivisione senza colpa e richiesta di
sangue e trasfigura e reinterpreta canzoni del passato, trasformandosi in una
cassa di risonanza blues. Il BLUES DELLA TERRA: di questa terra, cioè di
tutti.
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“Gloria” nelle lingue
antiche significa anche l’acclamazione, il battere le mani. Far alzare
qualcuno. Portarlo alla luce. Colui che cammina intorno ai molti e porta il
messaggio. XLEOS: ciò che fornisce luce. Ma talvolta si dice anche di ciò che
viene dal buio, dalla morte, dal dolore. E perciò offre una speranza.
Ma “Gloria” annuncia la
speranza partendo dal dolore, in analogia ai vecchi canti luterani, dove vi è
il rapporto diretto con il figlio di Dio trasfigurato.
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Il gruppo musicale dei
Doors riprese il testo e lo modificò annunciando la trasfigurazione come
viaggio interiore, a prescindere dalla comunità religiosa di riferimento. Una
elevazione onirica che apre le “PORTE”. Il bambino è già trasfigurato,
attraverso una singolare esperienza interiore.
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Patti Smith, senza nulla
togliere ai Doors e ai Them, compie un passo innanzi per il nostro futuro.
Nella canzone si parla di questo uomo che è morto e si dice che sia
trasfigurato facendosi carico del sangue e della colpa. Lei accetta la Gloria,
la luce e il messaggio, ma non in quanto medicina della malattia dell’oscurità.
Non perché si deve togliere la macchia dell’omicidio. Accetta la Gloria dell’uomo.
Apre le sua porte a questo uomo, a questi uomini qui in terra. Non di un altro
mondo. La Gloria qui in terra per tutti. UN MESSAGGIO LAICO.
Per ascoltare GLORIA
premere QUI.
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