Da sempre il mondo visto come uomo e natura ha avuto
denominazioni razionali con l'avvento del linguaggio. Però circa 2500 anni fa
in Grecia, un modo di pensare oggi predominante e ora diffuso in ogni lingua,
affermò l'Occidente. E immediatamente apparve anche l'Oriente, sebbene
quest'ultimo non sapeva di esserlo.
Certamente l'Occidente nell'anticipare e prevedere il decorso
degli eventi sulla terra disponibile è oggi considerato il più efficace e
coerente modo di apparire. Talvolta però i problemi scaturiscono nel
considerare l'Oriente, come l'India ad esempio, un residuo del nostro agire e
sapere. Come se le terre dove sorge il Sole abbiano già detto tutto.
La poesia è produzione. Cosa rispondono le poesie dell'Oriente
alle tecniche produttive delle emozioni e dei sensi proprie dell'Occidente?
Una delle tante risposte proviene da Rabindranath
Tagore, nato nel 1861 e morto nel 1941, poeta premiato con il Nobel nel 1913,
musicista compositore, pittore, educatore e filosofo indiano, protagonista
primario insieme al Mahatma Gandhi, anche di movimenti religiosi e
politico-sociali. Il quale utilizza comunque gli strumenti dell'Occidente ma
tenta un linguaggio poetico che dal Buddismo toglie l'idea di una natura
separata dal divino nirvana e che renda contraddittoria l'immagine occidentale
della storia come lotta per la vita biologica.
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Rabindranath Tagore immagine presa QUI |
Da i Gitanjali
Il
mio canto ha deposto ogni artificio.
Non
sfoggia splendide vesti
né
ornamenti fastosi:
non
farebbero che separarci
l'uno
dall'altro, e il loro clamore
coprirebbe
quello che sussurri.
La
mia vanità di poeta
alla
tua vista muore di vergogna.
O
sommo poeta,
mi
sono seduto ai tuoi piedi.
Voglio
rendere semplice e schietta
tutta
la mia vita,
come
un flauto di canna
che
tu possa riempire di musica.
Dove qui la canna vuota non è quella occidentale che, flebile
corre il rischio di essere estirpata, o come la Ginestra di Giacomo Leopardi
che resiste e sempre in lotta contro l'oblio.
Qui la canna è già piena:
acquista nuove forme e sostanze sonore.
Ricordo che
il mio libro di poesie con immagini "Sogni sospesi" lo
puoi trovare QUI.
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